1961 – 2021 Sessant’anni d’esperienza

Articolo pubblicato da Chiari Week

Gianpiero Capoferri: è lui il punto di riferimento. Un uomo attivo anche in politica e nel sociale

Gianpiero Capoferri, classe 1950, però, non è «solo» lavoro. Il ragioniere, infatti, è un uomo attivo anche nel sociale, in politica e nell’ambito sportivo. Nella sua Palazzolo, infatti, è entrato nelle file amministrative a soli 24 anni. E’ stato sindaco e assessore e, ancora oggi, la passione politica occupa un posto speciale nel suo cuore e, infatti, non si esclude un ritorno. Negli anni, anche a Chiari, l’esperienza l’ha chiamato al capezzale di tante realtà che stavano soffrendo e l’ha visto come punto di riferimento per la gestione di enti pubblici. Però, anche lo sport ha sempre avuto un ruolo centrale nella sua vita: Capoferri è stato presidente di squadre di calcio e società sportive dilettantistiche e, anche in questo ambito, si è sempre speso per i giovani.

«Il lavoro, l’impegno sociale, la politica e lo sport sono stati al centro della mia vita e si sono incrociati in tutti gli aspetti – ha spiegato Capoferri – Ho avuto la fortuna di poter sempre fare ciò che mi piace, ma non è finita. Sono orgoglioso di quanto raggiunto, ma il pensionamento “è un concetto falso, ci si può congedare da un lavoro, ma non da contributi e progetti importanti”».

 

Una storia lunga sessant’anni. Fatta di passione e dedizione al lavoro. Un racconto che parla di persone competenti, ma soprattutto della costante voglia di innovazione e crescita al fine di offrire la migliore prestazione possibile al cliente. Studio Capoferri, che si occupa di consulenza strategica e Coaching, spegne sessanta candeline. E, si spera, che prima della fine dell’anno possa festeggiare al meglio questo importantissimo traguardo.

La storia

Mente, cuore e braccio. Il nome è soprattutto uno, anche se, come lui stesso ha sottolineato con modestia, i professionisti intorno a lui sono tanti. Quasi quanti i giovani che, in tutti questi anni, ha formato. Lui è Gianpiero Capoferri, palazzolese, ma che con Chiari ha da subito trovato il feeling perfetto, fin dall’avvio del percorso scolastico intrapreso alla Ragioneria. Tutto ha però inizio negli anni Settanta con il suo ingresso come praticante nello Studio Boifava, in via Bettolini, una realtà attiva dal 1961.

«Al termine degli studi, entrai a far parte della realtà lavorativa del ragionier Dino Boifava, già presidente dell’ospedale e persona di spicco nell’ambiente politico – ha esordito Capoferri – Da lui sono stato praticante dal ‘71 al ‘74, ho imparato molto e mi sono ulteriormente appassionato alla professione così, quando è venuto a mancare, ho deciso di dare continuità allo studio».

Su quell’eredità, infatti, il 7 febbraio del 1975 nacquero lo Studio Professionale Capoferri e la E.D., società di elaborazione dati. Negli anni, la grande varietà di servizi offerti ha permesso di assecondare le richieste di ogni tipo di interlocutore ovvero aziende private di produzione, commerciali e di servizi, enti pubblici, associazioni e organizzazioni no profit e singoli cittadini, ai quali sono stati offerti, sempre con competenza, soluzioni ottimali partendo dalla semplice gestione contabile fino a giungere alle più complesse consulenze strategiche. Ma il lavoro di crescita e affermazione, certamente, è stato tanto.

La crescita e l’affermazione

«E’ bene ricordare che in quegli anni, con la riforma fiscale del ‘72, è partito anche il cambio del ruolo del commercialista – ha aggiunto Capoferri – Infatti, nel ‘73 entra in vigore l’Iva e i commercialisti vengono chiamati a spiegare agli italiani la contabilità. Così, per una quarantina di anni, il ruolo generale di consulente viene un po’ svilito in quanto ci si occupa sostanzialmente della parte fiscale mentre il nostro è un lavoro a tutto tondo. Secondo quanto credo, e ho cercato di fare in tutto questo tempo, il commercialista deve però sempre essere vicino all’impresa nella parte economica, ma anche in quella delle politiche aziendali. Deve offrire supporto e visione: ed è su questo che noi abbiamo puntato».

Nel 1989 nasce Saed, società di servizi aziendali, elaborazione dati e consulenza del Lavoro, che raccoglie l’eredità di E.D. e sancisce definitivamente l’allargamento dei servizi offerti. Nel frattempo, competenza e servizio, ma soprattutto fiducia e rispetto per i clienti, diventano dunque le parole chiave. Lo studio, infatti, inizia a distinguersi proprio per l’intuizione nell’offrire ai propri clienti una gamma di performance che va oltre il tradizionale servizio di elaborazione dati o di tenuta contabile, creando una relazione fiduciaria tra professionista e cliente, sia nelle questioni tecniche operative, sia nella comprensione di bisogni strategici. Così, i professionisti diventano punto di riferimento per i clienti non solo per la risoluzione di ogni problematica amministrativo contabile ed economico finanziaria, ma anche di pianificazione aziendale.

Inoltre, vincente si rivela la volontà di avvalersi di ottimi collaboratori e creare un affiatato team di lavoro. Capoferri, punto di riferimento, è stato affiancato nel suo percorso anche dalla ragioniera Luciana Loda e dal dottore Mauro Sala e, tra i tanti, dal ragionier Aurelio Zani, dalla figlia Francesca Capoferri e dalla dottoressa Stefania Zanotti.

«Avere a fianco persone competenti e specializzate è sicuramente stato un punto di forza – ha spiegato Capoferri – E io ne ho conosciute tante. Purtroppo Sala è venuto a mancare troppo presto, ma è sicuramente rimasto nel cuore. E’ stata una perdita clamorosa, sono certo che insieme avremmo potuto fare cose ancor più grandi».

Ruolo centrale, però, l’hanno sempre avuto i giovani. Non si contano coloro che sono stati formati all’interno dello studio così come quelli che sono stati aiutati per la partenza di nuovi progetti e start-up. Infatti, dalla metà degli anni Novanta, lo Studio Capoferri e Saed partecipano alla creazione di un network di società di servizi che affiancano le aziende in ambiti finanziari, formativi, di sicurezza e di controllo di gestione, ma anche dei servizi informatici, fornendo consulenza a 360 gradi. Oggi, a distanza di tempo, la realtà del territorio ha scoperto infatti di essere stata un modello di “incubatore” ante litteram. Inoltre, in qual periodo, iniziano anche le acquisizioni e lo studio cresce, creando le filiali di San Pancrazio e Travagliato.

«Era necessario creare una massa critica che avesse un senso e questo poteva avvenire solo tramite l’acquisizione di nuovi studi e clienti – ha spiegato Capoferri – Questo è stato fatto per creare una squadra di professionisti specializzati in diversi ambiti e pronti ad ogni tipo di richiesta, ma sempre con le competenze tipiche del commercialista».

Presente e futuro

«Certamente, nonostante qualche sbaglio, sono soddisfatto di quanto fatto fino ad oggi, ma non è finita – ha evidenziato Capoferri – Due anni fa, con la pensione, ho fatto il master e raggiunto la qualifica di coach per poter restituire tutte le cose belle imparate in questi anni e dunque di sviluppare ulteriormente l’aspetto della consulenza strategica e del Coaching. In questa stagione, c’è stata una scissione. Mia figlia Francesca e la dottoressa Zanotti, hanno continuato il percorso da me intrapreso diventando socie della multinazionale della consulenza Andersen. In questo modo abbiamo messo a disposizione dei nostri clienti commercialisti e legali specializzati con un focus al mercato internazionale. In Saed, invece, è rimasta la parte della consulenza del lavoro e quella fiscale ordinaria che è stata completata dal Coaching. Tramite il colloquio, e le domande giuste, aiuto i clienti a trovare le risposte che stanno cercando e a capire cosa è meglio fare».

I ringraziamenti 

La certezza e la fermezza nelle scelte che hanno portato al successo arrivano dai principi che hanno caratterizzato il percorso: l’etica e l’impegno, ma anche il rispetto per i clienti, per i collaboratori e i colleghi che sono stati filo conduttore di questi anni che sono stati caratterizzati da dedizione al lavoro, investimenti e sacrifici. Di certo, come giusto che sia, non sono mancati gli errori, ma si è sempre agito con le migliori intenzioni.

«Voglio ringraziare tutti quelli che hanno lavorato con me in questi anni e la mia famiglia che mi ha sempre supportato e sopportato – ha concluso Capoferri – Mia figlia Francesca in primis, che non so se più per passione o per dovere ha seguito le mie impronte, ma anche i tantissimi collaboratori e le decine di commercialisti che sono usciti da questo studio e che abbiamo aiutato a crescere». La pandemia, per il momento, ha bloccato tutto, ma l’anniversario dura un anno e, sicuramente, ci sarà modo di festeggiare.